sábado, 17 de septiembre de 2011

GIACOMO PUCCINI

GIACOMO  PUCCINI: BIOGRAFIA

Nacque a Lucca nel 1858 da una famiglia di musiciti he erano distinti nel campo della musica sacra, Anche il piccolo Giacomo fu indirazzato alla composizione di chiesa; ma il suo orientamento fu totalmente diverso; lui trovò la sua vera voce nell'unione tra teatro e musica.
Dopo l'opera del debutto Le Villi (1884), scrisse Edgar e Manin Lescaut , un trionfale successo che cominciò a dargli fama internazionale.
Seguirono le opere della maturità : La Bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1904) e La fanciulla del West (1910) che andò a scena la prima volta al Metropolitan con un grande successo condiviso con il tenore protagonista Enrico Caruso.
Oguna di queste opere segnò le tappe di una maturazione verso una dimensione europea della musica, con una anticipazione pre-espressionista.
La scelta di ardite soluzioni armoniche, di strumenti inusuali (come la macchina del vento di Fanciulla), dell'equazione musica/vicende del dramma contribuirono a creare perplessità nei critici più conservatori, che perfino dissero che La Bohème non avrebbe avuto tanta vita.
Anche i libretti portano il segno del suo stile personale. Anche se non era capace di scrivere i propri versi stava sempre attento al loro ritmo e sapeva assolutamente quello che chercava: Como esempio l'indicazione ritrmica e sonora che chiese per il famoso valzer di Musetta ai librettisti con la seguente frase: Cocoricò, cocoricò, bistecca, mamma mia che dopo diventò Quando me'n vo, quando me'n vo soletta per la via.
Le ultime opere furono Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi , riuniti nel Trittico, e poi si dedicò a Turandot , l'opera più moderna ma che lasciò incompiuta. Si ammalò e si recò a Bruxelles per un intervento chirurgico, ma morì in questa città nel 1924.


LA  BOHÈME, opera in quattro atti con libretto di Illica e Giocosa.
Dal romanzo di H. Murger Scènes de la vie Bohème Luigi Illica e Giuseppe Giocosa trassero il libretto.
La storia si svolge a Parigi, nel quartiere latino, il gaio quartiere degli artisti, intorno a quattro giovani amici: il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard ed il filosofo Colline, i quali vivono una spensierata vita anticonformista. A loro si uniscono Musetta e Mimì, compagne rispettivamente di Marcelli e Rodolfo.
Presto la vita di Rodolfo e Mimì divien un inferno per i frequenti litigi e le scenate di gelosia che nascono di un'amara realtà: Mimì e gravenmente malata di tisi e la vita di stenti nella gelida soffitta di Rodolfo può essere fatale per lei. Perciò decidono di separarsi.
Quando Mimì sente che si avvicina l'ora della morte torna da Rodolfo. Ma a nulla valgono i sacrifici degli amici che vendono le loro poche cose: Mimì si spegne dolcemente accanto a Rodolfo, nell soffitta dove vissi i giorni più felici.
L'opera andò in scena per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 1º febbraio 1896, direttore Arturo Toscanini. 

TOSCA, melodramma in tre atti, libretto di Illica e Giacosa.
Tratto da un dramma omonimo di Victorien Sardou, la vicenda si svolge a Roma nel 1800. Un progioniero di stato della Repubblica Romana, evaso dal Castel Sant'aAngelo, si è rifugiato nella chiesa di Sant'Anrea della Valle, dove il pittore Mario Cavaradossi sta lavorando a un quadro.
Cavaradossi, giacobino pure lui, offre al fuggiasco un nascondiglio in una sua villa fuori città. I suoi comportamenti non sfuggono però al capo della polizia, lo spietato Scarpia, il quale fa leva della gelosia di Floria Tosca, bella cantante e compagna di Cavaradossi, per ottenere dell'informazione.
Scarpia si è incapricciato di lei, e le invita nelle sue stanze a Palazzo Farnese: vuole conquistare la donna e la cofessione sul suo amante. Davanti alle torture inflitte su Mario, Tosca non resiste e rivela il nascondiglio. Poi accetta il ricatto, e si promette a Scarpia in cambio della vita del pittore. Ottiene un salvocondotto e una "fucilazione simulata" per l'amante. Ma non resiste alla repulsione di Scarpia e lo uccide.
È l'alba, Cavaradossi sta per essere fucilato e, per finta, Tosca lo rassicura. Quando le sembra chiaro che Cavaradossi è morto davvero, per inganno di Scarpia, sfugge dai carcerieri che la inseguono gettandosi nel vuoto dagli spalti di Castel Sant'Angelo.
Fu rappresentata per prima volta  a Roma al Teatro Costanzi il 14 gennaio 1900.


                                                                                                                                      AULA ITALIANA

1. Scrivi adesso tu la trama di un'altra opera di Puccini. 

                                                                                                                                    BUON  LAVORO !

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