jueves, 15 de septiembre de 2011

PIETRO MASCAGNI: CAVALLERIA RUSTICANA

Pietro Macagni nasce a Livorno il 7 dicembre 1863. Da famiglia povera, solo con l'aiuto di amici poté studiare al Conservatorioi di Milano per alcuni anni. Poi, non sopportando la disciplina scolastica, lascia il consrervatorio per fare il direttore d'orchestra in compagnie girovaghe che rappresentano opere per tutta l'Italia. Decide di formarsi a Cerignola, in Puglia, dove diventa il direttore della banda e del teatro municipali. La sua modesta condizione di maestro di provincia non lo soddisfa, e così si iscrive al concorso municipale Sonzogno per la composizione di un'opera lirica in un anno.
Vince il concorso nel 1890 con Cavalleria rusticana che verrà rappresentata con molto successo al Teatro Costanzi di Roma e in seguito in tutti i principali teatri italiani ed esteri. Non solo sarà il capolavoro di Mascagni ma anche il prototipo delle nuove tendenze della lirica italiana, i cui rappresentanti costituiscono la Giovane Scuola Italiana. In tutte le opere di questi giovanni compositori c'è un nuovo e più stretto rapporto fra il melodramma e la realtà, la loro attenzione è attratta dal mondo popolare, dalle passioni, dal tragico destino umano. Cavalleria rusticana e una dramma di sentimenti forit, violenti, ambientata in un mondo contandino, tratta da una novella dello scrittore veris Giovanni Verga. Con questa opera riesce a unire la ricerca del teatro musicale con quella letteraria dell'epoca.
Le opere successive del compositore non ebbero la stessa fortuna, nonostante i suoi tentativi di rinnovamento e avvicinamento alle tendeze europee. Fra altre. L'amico Fritz (1891), Iris (1895).
Morì a Roma il 2 agosto 1945.

CAVALLERIA  RUSTICANA, atto unico. Libretto di Targioni-Tonezzetti e Menasci.
Sicilia alla fine del XIX secolo al mattino di Pasqua. Turiddu è tornato dal servizio militare e ha saputo che Lola, della quale è ancora innamorato, ha sposato Alfio. Turiddu ha cercato di consolarisi con Santuzza, ma dopo farà di tutto per non incontrarla. Santuzza non riesce a dimenticarlo e decide di vendicars e racconta ad Alfio il rapporto tra Lola e Turiddu. Dopo la messa Turiddu invita gli amici in osteria ma Alfio rifiuta il vino e lo sfida a duello. Prima di uscire Turiddu chiede alla madre di benedirlo e di proteggere Santuzza. Poco dopo i due uomini lottano dietro la chiesa: la storia si chiude con un grido disperato.

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